Eccolo, uno dei nostri libri invernali preferiti con
una storia divertente su un riccio curioso che ha messo il suo musino in un
calzino di lana.
Il Cappello (Shapka)
scritto e
illustrato da Jan Brett, tradotto da Juri Shipkov, edizioni Career Press
Non tutte le
persone sanno come reagire se vengono prese in giro. Al piccolo
riccio dal libro di Jan Brett è riuscito bene. Non devi mai dimostrare di
essere turbato, ma devi cercare di spostare l'attenzione dei
beffardi su qualcos'altro.
Jan Brett, una
famosa scrittrice e illustratrice americana, ha creato questo libro dopo
la sua visita della Scandinavia e, infatti, il libro contiene gli stupendi
paesaggi scandinavi. È straordinaria anche la struttura del libro. Jan Brett ha
creato il suo stile del flusso del tempo. Oltre all'illustrazione centrale, a
sinistra si vede il passato, a destra il futuro.
L'inverno si stava avvicinando. Lisa prese i suoi
vestiti di lana dal baule e li portò fuori per stenderli.
Un forte vento portò via una delle sue calze che poi ha trovato un piccolo riccio curioso. Ha messo il suo musino nel calzino di lana e poi non è riuscito a liberarsi.
Vedendo il buffo
riccio, gli animali domestici come il gatto, la gallina, la scrofa, il pony e
il cane hanno cominciato a prenderlo in giro. Ma il riccio gli ha detto che
questo è un bel capello che lo proteggerà dalla pioggia, dalla neve e
dal vento ghiaccio.
Guardate bene
l’immagine sopra le pagine, c'è disegnato un filo con dei vestiti. Piano
piano i vestiti sul filo spariscono, li hanno presi gli animali dopo il
discorso con il riccio. Ognuno voleva avere il suo capello.
«Che buffi», -
ha pensato il riccio. «Non sanno che gli animali non mettono i vestiti!».
A Jan Brett
piacciono tanto gli animali e il suo rapporto riverente verso
la natura si riflette nei suoi libri. A casa sua ha un riccio di nome
Buffy, galline e si prende anche cura dei cavalli.
Jan Brett |
Già da piccola
Jan Brett decise di essere un illustratrice e trascorse molte ore a leggere e
disegnare. «Mi ricordo il silenzio speciale dei giorni di pioggia, quando
ho sentito che potevo entrare nelle pagine dei miei bellissimi libri
illustrati. Ora cerco di ricreare quella sensazione che il posto immaginario,
che sto disegnando, esiste davvero. I dettagli nel mio lavoro aiutano a
convincermi, e spero che convincano anche gli altri».
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